Stato fessurativo generale dei pavimenti in calcestruzzo 2021-05-20T14:07:02+00:00

Stato fessurativo generale dei pavimenti in calcestruzzo

Tutti i testi sul calcestruzzo trattano il concetto fondamentale che la fessurazione del calcestruzzo è quasi inevitabile. Cioè, la teoria del cemento armato convenzionale tratta sempre l’ipotesi di materiale non reagente a trazione e pertanto, in conformità con tale ipotesi, si deve ritenere che la fessurazione nel “calcestruzzo di ordinario impiego” deve essere convenzionalmente accettata. E per calcestruzzo di ordinario impiego si intendono tutti i calcestruzzi ad esclusione delle miscele particolari quali ad esempio il “calcestruzzo a ritiro compensato”. Un altro fattore che influisce parecchio sulla formazione di fessure è il periodo di vulnerabilità del pavimento. Ovvero quel periodo di tempo in cui nulla può essere fatto a salvaguardia del risultato tecnico a partire dal momento della posa in opera al momento del taglio dei giunti, che deve avvenire appena possibile dopo le operazioni di finitura del pavimento. In questo periodo temporale il pavimento è vulnerabile per la situazione climatica (vento, temperatura e umidità relativa). Sebbene sia impossibile evitare la formazione di fessure esiste comunque un limite oltre il quale queste non sono più ascrivibili al “normale comportamento” dell’opera, ma si configurano come un difetto rivelando la presenza di errori progettuali o esecutivi. Compito del consulente è quello di identificare tale limite. Per la durabilità del pavimento è sufficiente che l’ampiezza delle fessure risulti sempre inferiore all’impronta dei carrelli elevatori impiegati per la movimentazione. Inoltre, la sensibilità dell’armatura alla corrosione non è rilevante in quanto ritenuta “armatura poco sensibile” all’ossidazione e che quindi non può provocare il collasso del manufatto per altro ben sostenuto dal supporto sottostante. Ovvero le fessure non riducono la durata in vita del pavimento e non riducono o limitano l’impiego del pavimento, ma devono ritenersi una mera questione estetica, che per un’area produttiva non deve aver peso rilevante.

Le cause

Le fessure sono il risultato di una o più combinazioni di fattori come il ritiro in fase plastica (durante il periodo di vulnerabilità), come la contrazione termica, come i cedimenti del sottofondo, come i carichi applicati. Stato fessurativo che può essere notevolmente ridotto quando vengono considerate e adottate le giuste misure preventive

Cosa indagare

  • Rilevare la posizione planimetrica delle fessure attraverso la presenza dei giunti che suddividono la superficie pavimentata in riquadri. La planimetria cosi ottenuta consentirà non solo di evidenziare la diffusione e l’andamento dello stato fessurativo, ma anche di interpretarne la causa prevalente e calcolare la percentuale dei riquadri interessati dallo stato fessurativo.
  • Accertare l’esistenza di un progetto e di un calcolo di dimensionamento dello spessore
  • Lo stato del sottofondo. Se esistono prove su piastra per determinarne la portanza
  • Verificare la composizione del mix design e le eventuali ri-aggiunte d’acqua in cantiere
  • Verificare la situazione climatica durante il periodo dei getti
  • Verificare la distanza tra i giunti di contrazione (sempre in subordine allo spessore del pavimento) e la profondità dei tagli
  • Verificare la resistenza meccanica del calcestruzzo

Come riparare le fessure

PULIZIA DELLE FESSURE

Dapprima si soffia aria compressa nella fessura per eliminare le parti deboli o incoerenti; poi si aspirano i detriti con aspirapolvere industriale

SIGILLATURA

Si sigilla, quindi, la fessura pulita con sigillante mono o bicomponente a pressione, o con sigillante bicomponente colato all’interno della fessura.

CARTEGGIATURA

Infine si rimuove l’eccesso di sigillante con una carteggiatura o una passata di levigatrice.