Bolle sui pavimenti in calcestruzzo 2021-05-20T09:54:20+00:00

Bolle o vesciche sui pavimenti in calcestruzzo (Blistering)

Con il termine “blistering” viene identificata la comparsa di bolle (Fig. 1), dalle dimensioni variabili tra i 5 mm ed i 50mm circa, sulla superficie del pavimento già visibili durante le operazioni di finitura. Sulla superficie si formano cioè protuberanze convesse di forma irregolare con una micro fessura parallela alla superficie (difficilmente visibile a occhio nudo), e la parte sollevata risulta distaccata dalla massa di calcestruzzo per circa 10-20 mm. La situazione è già individuabile durante la fase di frattazzatura della superficie. Sospendere i getti sino all’accertamento delle cause e loro eliminazione.

Le cause

Gli esperti attribuiscono la situazione di “Blistering” alle seguenti cause o concause:

  • Una quantità eccessiva di aria intrappolata all’interno del calcestruzzo
  • Un eccessivo dosaggio di cemento o aggiunte in polvere
  • Un eccessivo contenuto di materiale fine e finissimo che rende “colloso” l’impasto durante la posa in opera e staggiatura. Risulta quindi evidente la necessità di ridurre il quantitativo di sabbia nella miscela del calcestruzzo immediatamente interloquendo con l’impianto.
  • Sabbia contenente minerali con caratteristiche fisiche e chimiche instabili
  • Mancanza o insufficiente azione di vibratura del calcestruzzo
  • Applicazione prematura dello spolvero (con bleeding non ultimato) che impedisce all’acqua d’impasto di evaporare
  • Frattazzatura esasperata con palette inclinate più del dovuto
  • Un supporto molto freddo in rapporto alla temperatura del calcestruzzo
  • Un supporto impermeabile (preferibile separare con un TNT)

Cosa indagare

Durante la fase di realizzazione indagare sulla composizione del calcestruzzo fresco e sulle operazioni di posa in opera e di finitura. A pavimentazione ultimata sarà invece necessario indagare attraverso il prelievo di carote in cui sia presente la malformazione. Il numero di carote deve essere congruo in subordine all’entità dell’area con malformazioni. Rilevare la posizione planimetrica delle malformazioni. Tale lavoro viene facilitato dalla presenza dei giunti che suddividono la superficie pavimentata in riquadri. La planimetria cosi ottenuta consentirà di calcolare la diffusione delle malformazioni in rapporto alla superficie totale del pavimento. Quindi:

  1. Determinare la massa volumica del calcestruzzo indurito (UNI EN 12390-7);
  2. Determinare l’assorbimento di acqua alla pressione atmosferica (UNI 7699);
  3. Determinare le caratteristiche dei vuoti d’aria nel calcestruzzo indurito (UNI EN 480-11). Prove suppletive sul materiale presente sotto la protuberanza :
  4. Analisi con diffrazione ai raggi X.
  5. 5) Analisi con microscopio a scansione elettronica

Dal punto di vista cartaceo sarà necessario entrare in possesso :

  • dei DDT delle miscele fornite allo scopo di verificare eventuali aggiunte d’acqua e tipo di Dmax dichiarato e se scaricato a mezzo pompa.
  • della prequalifica della miscela fornita allo scopo di verificare il contenuto di sabbia
  • della marchiatura CE dei componenti impiegati e delle relative schede tecniche